VALORIZZARE I TALENTI
La cooperativa sociale L'Iride e l'Opera Salesiana di Sesto San GiovanniSi fonda sul principio della valorizzazione dei talenti della persona il solido rapporto che lega, ormai da anni, la Cooperativa sociale L’Iride – con sede centrale a Monza – e l’Opera Salesiana di Sesto San Giovanni.
Tirando le somme di metà anno delle attività svolte fin qui nel 2024, è proprio sul concetto della fioritura integrale del singolo che ritroviamo il filo rosso che lega le molteplici iniziative svolte.
È da febbraio che, due classi al mese, gli studenti del quinto e ultimo anno dell’Istituto tecnico dell’Istituto Ernesto Breda, compreso nelle Opere Sociali Don Bosco (OSDB), si recano a conoscere con i loro occhi la realtà de L’Iride: “Giornate piene, anche faticose, ma di grande valore e soddisfazione” spiega la Direttrice della Cooperativa sociale, Claudia Valtorta. Sono stati coinvolti oltre 150 allievi che hanno partecipato per gruppi alle attività de L’Iride, vivendo la quotidianità del CSE, aderendo ai percorsi di arte-terapia, contribuendo alle iniziative del laboratorio Contridea, essendo protagonisti dei corsi di pilates e yoga con i ragazzi disabili e prestando il proprio volto alle interviste doppie. Naturalmente non sono mancati la visita e l’impegno nell’unità produttiva de L’Iride dove ogni giorno si adattano alle persone con fragilità i processi e le fasi del lavoro di assemblaggio elettromeccanico e meccanico di componenti speciali, di lavorazioni meccaniche e artigianali, nonché di riparazione ausili. È il fiore all’occhiello della Cooperativa sociale, dove gli studenti dei Salesiani hanno potuto sperimentare un nuovo modo di applicare le tecniche e le conoscenze acquisite nel loro percorso di studio e preparazione al mondo del lavoro.
Al riguardo, il Catechista del Triennio dell’Istituto Tecnico delle OSDB, don Alessandro Curotti, sottolinea che l’esperienza “riveste un alto valore formativo per i nostri ragazzi, tanto dal punto di vista spirituale quanto da quello più strettamente professionale. Al termine del loro percorso di formazione, ormai prossimi a diventare periti e dunque a essere inseriti da professionisti nel variegato mondo post-diploma, è di vitale importanza che i nostri studenti apprendano il valore del lavoro come sviluppo e compimento della persona”. Don Alessandro sottolinea, con un sorriso, che di fronte alla stazione di Monza è presente un monumento, dedicato ai caduti sul lavoro, che raffigura un uomo stritolato da un immenso ingranaggio. “È l’immagine di ciò che il lavoro non dovrebbe essere, e di ciò a cui L’Iride, con i suoi percorsi di formazione e di inserimento professionale, pone rimedio. Per i nostri studenti è una sorta di promemoria; è per questo che, appena scesi dal treno al mattino, la nostra giornata con ogni classe comincia lì, davanti a quel monumento. Proprio per sottolineare quanto L’Iride sia lontana da un ambiente di lavoro che schiaccia la persona; qui, a L’Iride, tutto è a favore della persona, al suo servizio”.
Anche i genitori degli allievi e il corpo docente salesiano sono stati coinvolti in questo percorso di reciproca conoscenza, con un incontro dedicato alle famiglie e agli insegnanti sull’orientamento pre e post scolastico, con l’obiettivo di volger presto l’attenzione alla prospettiva di crescita dei figli con fragilità.
“È stato un momento di confronto inteso e utile, che varrebbe la pena allargare ulteriormente – racconta la Direttrice Valtorta, che vi ha partecipato come relatrice – Sono stati spiegati, anche con un taglio molto pratico, i passaggi da affrontare per accompagnare i ragazzi che magari non hanno ancora una diagnosi ma che non arriveranno al titolo di studio, quanto piuttosto a una certificazione di competenze, a inserirsi nel mondo del lavoro. È centrale, in questi casi, non essere soli, avere una sorta di bussola che orienti nella complessità e molteplicità di servizi e opportunità, alle volte frammentati e non semplici da intercettare. Esistono diversi percorsi post scuola (anche vari ITS) e per il rafforzamento delle autonomie, nonché contesti come L’Iride che offrono opportunità professionalizzanti e il CSE. La Cooperativa diventa un punto di rete, d’approccio al mondo del lavoro, per conoscere e vivere al meglio le connessioni, sempre nell’ottica della crescita tout court della persona”. Si è riflettuto sul progetto di vita e l’importanza delle competenze trasversali e del lavoro sulle autonomie, entrando nel merito delle opportunità differenziate dei percorsi dopo la scuola, alla ricerca di soluzioni adatte alle capacità e aspirazioni di ciascuno; si è offerta una panoramica sulle risorse presenti sul territorio per favorire l’inserimento lavorativo di persone con disabilità. Accanto a Claudia Valtorta, Direttrice della Cooperativa sociale l’Iride, anche Paola Tulelli, Responsabile Settore CFP E. Bianchi Desio e SFA e Laura Cossu, Orientatrice Consorzio Desio-Brianza.
E poi è stata la volta dell’Esposizione dei Capolavori, nel contesto dell’evento I giovani talenti di oggi, la nostra scommessa per il domani, chiusasi la scorsa settimana. L’iniziativa è una tradizione del mondo salesiano fin dal 2008, dove le aziende entrano in gioco nel misurare il livello di preparazione professionale degli allievi. L’Iride ha partecipato come partner dell’appuntamento della sede di Sesto San Giovanni con attività di preparazione come taglio cavi, capi cordature, cablaggio per lavori dei settori elettrico-automazione, elettrico domotico ed energia, fiori all’occhiello del CFP Salesiano CNOS-FAP LOMBARDIA. L’evento si è riconfermato come momento di verifica “in azione” dell’apprendimento degli allievi e ha visto la partecipazione di circa 40 studenti provenienti da tutta Italia che si sono sfidati nella creazione di “capolavori” giudicati da una giuria composta da formatori e rappresentanti di aziende del comparto.
“Arriviamo alla prima metà dell’anno solare, che coincide con la chiusura dell’anno scolastico, con un percorso davvero ricco nella collaborazione con i Salesiani – tira le fila la Direttrice Valtorta – sia per la molteplicità delle iniziative che per la continuità delle stesse. Il faro che ci guida è la volontà di supportare i ragazzi nella propria realizzazione, di accompagnare gli studenti con fragilità al mondo del lavoro attraverso percorsi formativi ben calibrati; di affiancare le famiglie; di rafforzare e strutturare nuovi percorsi di sensibilizzazione per le aziende sul tema dell’inclusione nel mondo del lavoro di persone con fragilità e, non ultimo, di sostenere le attività di aggiornamento per i formatori CNOS-FAP LOMBARDIA su fragilità e all’inclusione nel mondo del lavoro”.