Ricordando Giovanni

Ad un anno dalla scomparsa di Giovanni Menin lo ricordiamo attraverso una poesia scritta da un amico.

Giò

Sopra il ritmo monotono di un passo lieve
gentile come il respiro vitale che lo nutre
improvviso e violento... quasi dissonante
giunge un frullare d’ali alle tue spalle.

Come stella che impotente precipita
nell’ingorda immensità del buco nero,
Il tempo risucchiato collassa
in un istante vorticoso

troppo breve per poterti scansare
troppo per girare il capo a fissar negli occhi
lo spaventoso uccello di pietra in picchiata
deciso a ghermire il tuo futuro.

Sufficiente però ad accettar l’idea
del sacrilego amplesso col destino
amante mai cercato e non voluto
eppur da sempre lì per te in paziente attesa.

E mentre senti il feroce morso dei suoi artigli
tagliare il filo che ti lega al mondo strappandoti a chi ami
prima di riconsegnarti dolcemente alla montagna…
sereno e grato urli il tuo “Amen” di sangue, lacrime e sudore
fusi per sempre in un candore glaciale
da oggi un po’ più tiepido e crudele.

Sottile ma irreparabile
incrinatura di Speranza…
il tuo Amore inaspettato
sconosciuto al presuntuoso monolite
del non senso assassino
turba il suo spazio-tempo
nel rimpianto tardivo
di chi incontrando la gioia operosa
e grata della tua Fede
ne intuisce il miracolo e la forza.