Lettera aperta del Presidente del Consiglio di Sorveglianza

State diventando quello che siete già in profondità

Ai Soci
Ai Dipendenti
Alle Famiglie

Monza, 20/03/2020

Carissimi,
dietro il filo spinato che circonda le nostre giornate mi permetto di scrivervi.

Anzitutto desidero ringraziare il Consiglio di Gestione – Enrico, Claudia, Eleonora - per la cura con cui ha affrontato la situazione causata dall'epidemia. Il Consiglio ha agito, nella gestione dell’emergenza, secondo le linee guida dettate dalle Autorità anche se talora, almeno per il nostro contesto di lavoro relativo ai Centri e alla Comunità Alloggio, lacunose ed anzi divenendo propositivo di alcune soluzioni pensate ed attuate nella globalità dei servizi.
Quindi il principio di precauzione è stata la linea guida.

Desidero poi ringraziare chi, in questa emergenza sanitaria, sta continuando a lavorare: tutti gli operatori della Casa Alloggio di Bernate che proseguono con impegno il loro essere strumento di accoglienza e accompagnamento delle persone che qui abitano. Un grazie anche a coloro che sono stati impegnati a tempo pieno nell’Unità Produttiva di via Cimabue nelle ultime settimane. Da lunedì 23 sarà chiesto anche a loro di fermarsi nel rispetto dei protocolli di sicurezza con l'augurio di riattivare le linee quanto prima e sempre con la massima attenzione.

Una seconda linea guida è stata quella di valutare l’impatto educativo delle misure “restrittive” di tutti i protagonisti: utenti, famiglie, operatori e quindi lasciando anche alla libertà degli educatori di sfruttare con creatività ed intuizione le opportunità che la tecnologia informatica rende possibile per rimanere in contatto, in relazione, trovare forme nuove di stare insieme.

Mi è tornato alla mente allora un incontro con F. Michelin (quello dei pneumatici) di qualche anno fa, in cui disse: Un giorno sono stato invitato a discutere con alcune persone - tra l’altro molto, molto in auge, e la cosa mi faceva paura - su come potrebbe vivere un’azienda in un mondo virtuale, ho preso allora un grande vocabolario francese in cui c’è la radice di tutte le parole e ho trovato che “virtuale”, per spiegarlo con un esempio, vuol dire che un seme è “virtuale” di un albero. La radice “vir” significa “forza”, indica un potenziale. La parola virtuale quindi ha un senso filosofico estremamente importante, cioè indica che state diventando quello che siete già in profondità.
Alla fine della conferenza ho tirato fuori dalla tasca un seme di avocado e ho detto: «Questo è un avocado virtuale. Un’azienda – ho detto – in un mondo virtuale è un’azienda in un mondo di possibilità». E’ proprio quello che è appassionante, perché il mondo industriale, guardandolo in modo positivo, non è mai già determinato. Ci sono sempre molte più possibilità di quante se ne immaginino in azienda stessa. Ad esempio io mi sono sempre chiesto: «Questa persona può fare di più?».


Ecco questa circostanza può diventare anche per la nostra comunità un’opportunità di una nuova crescita, di una maggiore profondità creativa di sviluppo del nostro lavoro, sempre condotti dallo scopo di edificare per tutti noi una Vita Buona.

Un caro saluto.
Gianmario Gatti
Presidente del Consiglio di Sorveglianza.